Alla luce – non solo all’ombra – di quanto è accaduto in questi ultimi due anni, questo testo si propone di motivare, a grandissime linee, l’apertura di uno spazio in cui le arti scelgano di procedere fuori dal recinto in cui vengono a mala pena tollerate a patto che si inchinino al mercato e alle sue leggi.
Per far questo non occorrono teorie: basta che esse guardino semplicemente a se stesse, alla storia del loro operare, come hanno fatto i pittori e gli scultori di ogni tempo e continente, senza curarsi delle norme implicite e delle dittature ideologiche proprie di quel tempo addomesticato che si chiama, troppo univocamente, storia …… non fermarti, leggi tutto l’articolo »