Non con trivelle o aerei. Non su questo o quel territorio (parola che contiene ed evoca terrore), ma una terra di nessuno che si scopre terra comune. Osservando e disegnando, scrivendo e annotando, tracciando o riportando pensieri, micro immagini, apparenti facezie o vivide apparizioni.
Quando il diario, o l’arte, non racconta le proprie vicissitudini esistenziali ma quello che si incontra, si vede, si tocca, si immagina, come anche di pensieri e osservazioni che troviamo veri, diventa il mezzo essenziale di una conoscenza e centramento che si realizza proprio attraverso il diario e la ricreazione artistico poetica.… non fermarti, leggi tutto l’articolo »