Immagine di copertina: il tondo-iride di Ceccobelli e in primo piano un "santo sdraiato" di Cerone
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Apocrypha significa realtà segrete, nascoste, ma fa riferimento agli apocrifi, cioè agli scritti scartati, eretici o fabulosi delle origini cristiane, testimoni dell’eccesso di un’altra rivelazione.
La mostra intende presentare esempi di rimandi obliqui, citazioni sfigurate, tracce residue del sacro, ancora attive nell’arte contemporanea italiana. I segni segreti e le “veroniche” (Arcangeli) di Vasco Bendini; gli intrecci di fili dei libri criptati di Maria Lai; il primo San Sebastiano “in figura” di Luigi Ontani; la pupilla mistica e la porta cruciforme di Bruno Ceccobelli; l'”eucaristico” spazio vuoto di Gianni Dessì; il rosario dei santini apocrifi di Andrea Fogli; i fantasmi sacrali di una proiezione di Andrea Aquilanti; i cardinali fessurati e i santi contrari di Giacinto Cerone…
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i ‘cardinali fessurati’ di Cerone e in fondo il San Sebastiano di Ontani
il San Sebastiano di Luigi Ontani (da vicino)
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la ‘porta’ di Ceccobelli
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la “Vierge au silence” di Fogli
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la Croce & la Palma di Vasco Bendini
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il ‘Libro’ di Maria Lai
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l’Eucarestia spoglia di Dessì
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l’ “Origine” di Andrea Aquilanti
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l’Altare-Aureola di Vasco Bendini
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…. Una labile memoria cristiana o la profondità mistica di un eccesso, che attrae e respinge, continuano a visitare la ricerca creativa di questi grandi artisti italiani, capaci di attingere la questione del sacro non come rassicurante canone confessionale o codice identitario, ma come frammento, resto, perdita, forse ancora come taglio e apertura a un senso segreto.
Gaetano Lettieri e Ilaria Schiaffini
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… per chiudere l’excursus fotografico…
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… un ‘santo fessurato’ di Cerone visto da vicino…
…e il suo ‘santo sdraiato’ …