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LE MASCHERE DI DIO – dal 13 maggio al 20 settembre, SOCIETA’ LUNARE, Bassano in Teverina- LE FOTO DELLA MOSTRA

LE  MASCHERE  DI  DIO

Erich Gruber, Andrea Fogli, Maria Bussmann, Gianluca Codeghini, Petra Richar, Giuseppe Salvatori, Csaba Furjesi, Monica Ferrando, Cesare Lazzarini, Fabio Giorgi Alberti, Fabio Orlanducci, Michael Ziegler e una incisione di Felicien Rops

SOCIETA’  LUNARE, Via delle Fonti alte, Borgo antico di Bassano in Teverina. La mostra è aperta  fino al 20 settembre, sabato e domenica   11/13  –  16/19

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“Non nominare il nome di Dio invano”… così era stato detto. I più prudenti gli hanno dato un nome impronunciabile e l’hanno considerato irrapresentabile. Ma anche questa scelta è in fondo una diversa maschera, astratta,  con cui si è manifestata l’idea di Dio. Per il resto, credenti, atei o miscredenti d’ogni latitudine hanno dall’origine dei tempi imbastito una scena, un teatro, con cui hanno dato volto e azione all’imperscrutabile muta X che avvertivano presente nella natura, negli eventi e dentro di loro.

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La mostra inaugura di 13 maggio, che è poi il giorno della prima apparizione di Fatima, culminata, sempre di 13 ma ad ottobre, nella spettacolare “Danza del Sole” a cui hanno assistito 50.000 persone lì convenute  per “l’evento prodigioso” annunciato dalla Madonna tramite i tre piccoli veggenti e rilanciato dai giornali.

L’eloquenza muta, l’intimità simbolista di Bernadette, 60 anni dopo, agli albori della società di massa, cede il passo alla nuova arte del XX secolo, quella messa in scena dalla Società dello Spettacolo.

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da sinistra : Cesare Lazzarini, Felicien Rops, Maria Bussmann, Michael Ziegler (altro lato Erich Gruber e Andrea Fogli)

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Cine-teatro del meraviglioso o teatro dell’assurdo, apparizioni incantate o mostruose, tuoni, lampi, alberi e fonti, illuminazioni e smarrimenti, riti e superstizioni, parodie, travisamenti e sostituzioni (quest’ultime in sovrabbondanza nell’età postmoderna) … nella mostra c’è un po’ di tutto questo, a partire dai lavori apocrificamente religiosi di Erich Gruber e Andrea Fogli, dal cui incontro è nato questo progetto espositivo.

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il libro “Santini apocrifi (1993/2018) di Andrea Fogli e “Kleinen Samen” (2005) di Erich Gruber

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Erich Gruber

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Andrea Fogli

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C’è la sospensione e il dubbio, con la “luce caravaggesca” del lavoro fotografico di Gianluca Codeghini, con l’illusione pareidolitica di un volto alieno e divino nello specchio maculato  realizzato da Fabio Giorgi Alberti, o con l’Imitatio Christi evocata da Csaba Furjesi; ma ci sono anche le antiche Mater battriane disegnate su carta nera da Monica Ferrando, le “Preghiere”senza parole e immagini  di Giuseppe Salvatori, insieme ai Vangeli paradossali e folli di Cesare Lazzarini (1931/2010) – che come Ensor si è spesso raffigurato nei panni di Cristo – e alla teatrale imitatio di Papa Woitila nei disegni di Petra Richar che lo raffigurano sofferente mentre parla dalla finestra di Piazza San Pietro.

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tre disegni dai “Vangeli” e una ceramica di Cesare Lazzarini (1931-2010)

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Maria Bussmann

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Gianluca Codeghini (in alto “Luce caravaggesca)

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Le “Preghiere”  di Giuseppe Salvatori e gli specchi pareidolitici di Fabio Giorgi Alberti

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.Le dee Bactriane di Monica Ferrando

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Completano il diorama delle MASCHERE  DI  DIO i “nuovi dei” di Fabio Orlanducci, il numinoso scovato in frammenti di oggetti trovati camminando e trasformati fotograficamente in icone new age, le annotazioni filosofiche e teologiche translate in immagini di Maria Bussmann e gli acquerelli tantrici di Michael Ziegler che ci ricordano che la maschera sacra a noi tutti comune è quella di Eros.

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gli acquerelli tantrici di Michael Ziegler

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“Thou shalt not take God’s name in vain”… so it was said. The more cautious gave him an unpronounceable name and considered him unrepresentable. But even this choice is basically a different, abstract mask with which the idea of God has manifested itself. with which they gave a face and action to the unquestionable muta X that they felt was present in nature, in events and within them.

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Erich Gruber e sopra “Imitatio Christi” di Csaba Furjesi

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The exhibition opens on 13 May, which is the day of the first apparition of Fatima, culminating, again on 13 but in October, in the spectacular “Dance of the Sun” which was attended by 50,000 people gathered there for the “prodigious event” announced by the Madonna through the three little visionaries and relaunched by the newspapers.
The mute eloquence, the symbolist intimacy of Bernadette, 60 years later, at the dawn of mass society, gives way to the new art of the 20th century, the one staged by the “Entertainment Society”.

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La “via crucis” di Papa Woitila, Santa Teresa e Irene (Ingrid Bergman in “Europa 51” di Rossellini) di Petra Richar

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Cinema-theater of the marvelous or theater of the absurd, enchanted or monstrous apparitions, thunder, lightning, trees and sources, illuminations and bewilderments, rituals and superstitions, parodies, misrepresentations and substitutions (the latter in abundance in the postmodern age) .. The exhibition contains a bit of all of this, starting with the apocryphically religious works of Erich Gruber and Andrea Fogli, from whose encounter this exhibition project was born. There is suspension and doubt, with the “Caravaggesque light” of the photographic work of Gianluca Codeghini, with the pareidolytic illusion of an alien and divine face in the speckled mirror made by Fabio Giorgi Alberti, or with the “Imitatio Christi” evoked by Csaba Furjesi; but there are also the ancient Bactrian Mater drawn on black paper by Monica Ferrando, the “Prayers” without words and images by Giuseppe Salvatori, together with the paradoxical and mad Gospels by Cesare Lazzarini (1931/2010) – who, like Ensor, often depicted in the role of Christ – and to the theatrical imitatio of Pope Woitila in the drawings by Petra Richar which depict him suffering while speaking from the window of St. Peter’s Square.

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Csaba Furjesi

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Felicien Rops

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The MASKS OF GOD diorama is completed by the “new gods” by Fabio Orlanducci, the numinous discovered in fragments of objects found while walking and photographically transformed into new age icons, the philosophical and theological annotations translated into images by Maria Bussmann and the tantric watercolors by Michael Ziegler who remind us that the sacred mask common to all of us is that of Eros.

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i “Nuovi Dei” (2022/23) di Fabio Orlanducci e sotto i “Santini apocrifi” (1993/2018) di Andrea Fogli

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“Here”, specchio con illusione pareidolitica di Fabio Giorgi Alberti

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Maria Bussmann (sotto) e Csaba Furjesi (sopra)

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Un’opera di Gianluca Codeghini (sopra la libreria lunare)

 

 

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